LA DIMENSIONE MARIANA DELL’ASSOCIAZIONE DEI VOLONTARI CON DON BOSCO (CDB)

Tutta l’opera di don Bosco nasce e si sviluppa nel segno di Maria: la Madonna entra nella sua vita in modo determinante fin dal sogno dei nove anni e lo segue, lo illumina, lo aiuta per tutto il resto della sua esistenza. Diventa la madre dei suoi ragazzi, e come tale essi la amano. Anche […]

Tutta l’opera di don Bosco nasce e si sviluppa nel segno di Maria: la Madonna entra nella sua vita in modo determinante fin dal sogno dei nove anni e lo segue, lo illumina, lo aiuta per tutto il resto della sua esistenza. Diventa la madre dei suoi ragazzi, e come tale essi la amano.

Anche l’inizio del nostro Istituto ha un’impronta chiaramente mariana: la sua fondazione risale al 12 settembre 1994, giorno in cui la Chiesa festeggia il Nome di Maria. E giustamente noi CDB, all’articolo 1 delle nostre Costituzioni diciamo che l’intervento materno di Maria ha guidato don Bosco a dare vita a diverse forze apostoliche, religiose e laicali, che oggi formano la Famiglia Salesiana, proprio a sottolineare che il nostro Istituto nasce sotto la protezione della Vergine.

Ritroviamo Maria nella conclusione della formula della professione (Costituzioni 7), invocata come aiuto per ottenere perseveranza e fedeltà lungo il cammino vocazionale.

Noi CDB invochiamo la Vergine Maria con i titoli di Immacolata e Ausiliatrice (Costituzioni 21), Madre di Gesù e nostra Madre (Costituzioni 23).

Abbiamo scelto il titolo di Immacolata sia perché l’inizio dell’opera di Don Bosco risale al giorno della festa dell’Immacolata, 8 dicembre 1841, sia perchè Maria è il “modello e la fonte che ci alimenta e sostiene nella pratica” del voto di castità (Costituzioni 9).

Il titolo di Ausiliatrice ci richiama subito in mente il nostro padre Don Bosco. Egli per onorare la Vergine aveva scelto questo titolo a motivo del tempo difficile per la religione in cui viveva e noi riteniamo che questo titolo sia ancora attuale in un contesto di scristianizzazione ed indifferenza religiosa come quello odierno. Questo titolo ci ricorda che Maria è la Madre sempre pronta a soccorrere i propri figli nelle difficoltà che incontrano lungo il cammino che li conduce a Dio; essa si leva a difesa della Chiesa, popolo di Dio, nei momenti di maggiore pericolo e confusione.

Veneriamo Maria come nostra Madre perché Madre di Cristo. Papa Paolo VI ricorda che quando il Signore cominciò la sua esistenza umana nel seno della Vergine, congiunse a sé come capo, il suo corpo mistico: dunque Maria in quanto Madre di Cristo, è anche Madre nostra, perché noi, in forza del nostro Battesimo, siamo Chiesa.

L’articolo 21 delle nostre Costituzioni è interamente dedicato a Maria: “Maria di Nazareth è icona della vita consacrata secolare. Per noi è guida sicura: ci precede e accompagna nella sequela di Cristo fino alla Croce e alla Risurrezione. La sua vita quotidiana nella semplicità e nell’umiltà, nel lavoro ordinario e nell’attenzione agli altri, nella contemplazione di Dio attraverso le cose, le persone, gli avvenimenti, la partecipazione e la collaborazione all’opera redentiva del Figlio di Dio, fanno di Lei un sublime modello da imitare. La invochiamo come Immacolata e Ausiliatrice, perchè ci aiuti a compiere la nostra missione nel mondo e a renderci partecipi alla realizzazione del Regno di Dio.

Questo articolo si trova nel capitolo III, dedicato alla descrizione della nostra vita di preghiera: la Vergine Maria è infatti per noi Maestra di preghiera, come lo fu per don Bosco. La nostra preghiera, come quella di Maria, è vissuta nella fede, attraverso un cammino che va avanti per tutta la vita, e si rende offerta viva, partecipando con tutto il nostro essere e il nostro agire all’opera di redenzione e santificazione del mondo; è una preghiera che si alimenta alla scuola della comunione, perché si apre al mondo e a tutti i fratelli.

In Maria ritroviamo tutti gli elementi propri della secolarità:

  • prima di tutto la grande fede con cui vivere la nostra quotidianità. Maria, non toccata dal peccato originale, aveva intelligenza più chiara e profonda di tutti gli uomini che erano e sarebbero venuti sulla terra; certamente aveva penetrato il senso delle promesse divine contenute nella Bibbia; certamente, più d’ogni altro, aveva il desiderio dell’avvento del regno di Dio, ma la sua fede fu messa ugualmente a dura prova. Sicura che Dio porta avanti il suo disegno di salvezza attraverso le impossibilità umane, Maria gli affida tutta se stessa in un abbandono totale. Nonostante le difficoltà e le sofferenze, Maria fu sempre fedele alle esigenze della volontà di Dio. Seguire Maria nell’umiltà e nell’impegno ci aiuterà ad essere fedeli, perché più piccoli e più deboli ci sentiamo, più Dio sosterrà la nostra fedeltà, illuminando l’oscurità della nostra esistenza. Così Maria è modello e sostegno della nostra fedeltà.
  • in secondo luogo, Maria ci è modello nella sua consacrazione a Dio vissuta in famiglia. Senza distinguersi dalle donne del suo tempo, attenta al compimento del proprio dovere giorno per giorno, lavorando per vivere, pregando, pensando agli altri Maria è rimasta fedele all’impegno fondamentale a cui aveva aderito, portandolo avanti nell’umile operosità di un quotidiano molto più precario del nostro, un quotidiano che ella accoglieva serenamente con fede e con amore. Così Maria diventa modello della missione. Sul suo esempio possiamo essere per i fratelli la materia nella quale s’incarna l’amore del Signore; un segno di speranza sul cammino dell’uomo, un luogo di comunione in cui ogni stanchezza, ogni solitudine, ogni povertà possano incontrare e sperimentare la misericordia di Dio. Sul suo esempio possiamo essere segno nel mondo di una fede capace di resistere ad ogni difficoltà, anche la più estrema, una fede fondata sulla certezza che Dio vuole la nostra felicità e che alla fine d’un cammino duro e difficile, potremo riposare in lui ogni pur lunga stanchezza.

Siamo certi che l’amore a Maria e la confidenza filiale che abbiamo in lei, ci sostengono nell’assolvere il compito che Dio ci ha affidati. La certezza che lei è una come noi; che ha avuto da compiere la nostra stessa missione e che ha saputo assolverla, ci dà coraggio. L’affidamento a Maria, cioè il ricorrere a lei ogni momento della giornata, è una costante della nostra vita. In lei troviamo l’aiuto di una presenza materna e con lei vogliamo riconoscere le meraviglie che il Padre ha operato e opera nella nostra storia e nella storia del mondo. La riconosciamo tramite sicuro per arrivare a Cristo: il suo amore di Madre ci porta naturalmente all’Eucarestia, nutrimento necessario per la nostra santificazione e per l’assolvimento dell’impegno apostolico nel quotidiano.

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