La Parola di mons. Cognata

Dagli scritti di mons. Giuseppe Cognata sulla santità di San Giuseppe riflesso di Maria di Nazaret

“… S. Francesco di Sales, devotissimo di S. Giuseppe, nel citato Panegirico fatto alla comunità delle sue figliole della Visitazione, dice: “Quale celeste unione tra Maria SS. e S. Giuseppe! Maria riceveva conforto e aiuto da S. Giuseppe, ed egli partecipava a tutti i beni della sua cara Sposa, crescendo meravigliosamente in perfezione. Ciò avveniva per la continua comunicazione con Lei, che possedeva ogni virtù in grado superiore ad ogni creatura. Il glorioso S. Giuseppe fu colui che Le si avvicinò più di tutti”. Ed ecco il bel paragone che porta per avvalorare il suo alto concetto dello Sposo di Maria: “Se ponete uno specchio dinnanzi al sole, esso riceve a perfezione i raggi solari; mettetene un altro di fronte a questo: qualunque riceva i raggi per riflesso, li riproduce così vivamente, che a stento si può distinguere quello che riceve immediatamente i raggi del sole da quello che li riceve per riflesso. Così avvenne riguardo a Maria SS. e S. Giuseppe. Maria SS. era come un purissimo specchio esposto ai raggi del Sole di giustizia, raggi che portavano nella sua anima tutte le virtù nella loro perfezione; e queste virtù si riverberavano in S. Giuseppe, in modo così perfetto, da parere quasi che egli le possedesse nello stesso grado, in cui le possedeva la gloriosissima Vergine”. Tale partecipazione ai preziosissimi beni spirituali di Maria fu per Giuseppe una legittima conseguenza del suo santo matrimonio. Il vincolo matrimoniale è l’unione più forte e più completa che Dio abbia voluto fra due persone umane su la terra. È di libera scelta, ma, una volta decisa e attuata, diviene indissolubile per la sanzione divina. L’uomo non può sciogliere quel che Dio ha legato insieme, disse Gesù, confermando quel che è detto nel Genesi, che cioè l’uomo lascerà il padre e la madre e aderirà talmente alla sua sposa, che di due formeranno una sola cosa. Sì mirabile forza viene da un amore, che per la sua stessa libera elezione supera l’amore che la natura stabilisce fra figliuoli e genitori. “Mistero grande è questo!” esclama S. Paolo, e lo spiega con riferimento all’unione di Cristo con la Chiesa. Quale sublime nobiltà è data al matrimonio cristiano, se viene paragonato alle mistiche nozze di Cristo con la sua Chiesa, nata dal suo Cuore ferito! Ma quale matrimonio possiamo pensare più vicino a tale eccelso Modello del matrimonio di Giuseppe con Maria? Agli sposi cristiani S. Paolo raccomanda: “Amate le vostre spose come Cristo ha amato la Chiesa, e per essa ha dato se stesso, per santificarla e rendersela splendida, tutta santa e immacolata (Ef 5). Quanto convengono queste parole a Maria, veramente “tutta santa e immacolata”, per la mirabile primizia del sacrificio di Redenzione, a cui la sua verginale Maternità avrebbe dato la Vittima divina!

Pensiamo con quale e quanto amore S. Giuseppe si mantenne unito a tale Sposa! Questo amore crebbe certamente col crescere della stima e dell’ammirazione verso la SS: Vergine nella quotidiana convivenza. E stima ed ammirazione, perfezionando l’amore, gli danno la dolce potenza di

rendere chi ama simile alla persona amata: Ecco perché non possiamo immaginare uno più santo di S. Giuseppe; poiché nessuno poté o potrà mai amare e avvicinare in spirituale somiglianza la Tutta Santa, quanto lo poté Giuseppe da degno sposo. E a quale perfezione e forza unitiva arrivò questo

Amore, quando germogliò tra i due beatissimi sposi il fiore di divina bellezza che conquise i loro cuori?

L’amore per Gesù concilia e fonde in santa unione anche i cuori naturalmente più discordi; che cosa operò quindi in Giuseppe, che era già un cuor solo con Maria? Certamente, questo concorde

amore per Gesù perfezionò al massimo la partecipazione di Giuseppe ai sommi beni spirituali di Maria, aggiungendo anche il godimento delle più vive tenerezze paterne come necessario riverbero dell’immenso amore materno della sua Sposa per Gesù. Fermiamoci a contemplare sì celestiali

bellezze, e supplichiamo il grande Patrono che ci faccia amare Maria con quell’unico vero e degno amore che porta ad imitare le virtù che in lui ammiriamo, e ad unirci sempre più al suo figlio divino!”.

Dai suoi i scritti emerge il grande affetto per Maria che lui riconosce come Madre e Maestra delle Oblate e dello spirito dell’Oblazione. “La Vergine Santa, è proprio l’aria, l’ossigeno dell’oblazione: l’Oblazione è la vocazione ad essere l’Ancella del Fiat Voluntas Tua. Una devozione a Maria che per lui era conforto, consolazione, e incoraggiamento nelle difficoltà della vita. Si può affermare che per mons. Cognata la Vergine Maria è modello sublime da imitare e aiuto in cui confidare.

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